Il Qi è caldo o freddo?
- Il Capostazione
- 25 apr 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Le energie e le sensazioni di riferimento.

Molti praticanti, di fronte al concetto di qi, si pongono il quesito dei riferimenti sensoriali con cui cercare di individuare qualche sensazione che sia riconducibile ad un'esperienza energetica, preferibilmente esperita durante la pratica orientale prescelta: quesito riassumibile con "Ma il qi è caldo o freddo?".
A mio avviso si possono dare dei dettagli chiarificatori.
Parlare di qi caldo o freddo condurrà magari l'insegnante a dare una propria valutazione soggettiva, espressione del proprio sentire, che sicuramente ha un valore, ma se consideriamo la Teoria dei 5 Elementi Cinesi già possiamo assimilare il qi ad un modello con una varianza significativa (analogo discorso si potrebbe comunque fare per i 5 Elementi Ayurvedici): per esempio il qi di cuore è connesso a fuoco e quindi sarà più esperibile come caldo mentre il qi di polmone è connesso a metallo e per cui sarà più esperibile come freddo, ma altresì il qi legato al sangue sarà tendenzialmente esperito come caldo perché il sangue trasporta il calore ed il qi ed il sangue sono inscindibili (spesso questo è il tipo di qi a cui si riferiscono i pranoterapeuti).
Tutto ciò subirà inoltre le influenze personali legate alla personalità (ad esempio l'individuo gradirà percepire energie identitarie per cui se nella vita tende allo yin tenderà a cercare esperienze yin anche in ambito energetico).
Ognuno riceve di base un quid energetico che rispecchia il suo qui ed ora, perché ha un suo percorso e dunque le informazioni contenute nelle energie che già riceve per il solo fatto di esistere vanno a caratterizzare anche le esperienze in ambito prettamente energetico: anche questo influenza il carattere percettivo della consapevolezza energetica soggettiva.
Generalmente, bonariamente, quando mi si fa notare che si dice spesso che Qi, Prana, Reiki sono la stessa cosa, cioè che sarebbe sempre energia, generalmente consiglio di non infilare le dita nella presa di corrente al grido di "Tanto le energie sono la stessa cosa".
Negli elettromedicali, tipo Tens ad esempio, ci sono differenti onde con cui modulare l'esperienza energetica e scegliere quella più opportuna, ma altresì nel Massaggio Tradizionale Tibetano "Ku Nye" si segnala la differenza tra le energie con cui si possono scaldare le pietre per poi dare calore con esse ad una persona (ad esempio una resistenza elettrica fornirà un calore differente da quello delle fiamme di candele).
Il substrato culturale di una nazione come l'India produrrà espressioni differenti a vari livelli (ad esempio nell'arte) rispetto a quelle espressioni derivanti dal substrato culturale della Cina.
Forse la chiarificazione da me promessa all'inizio del post non ha prodotto una teoria unificante del mistero dell'energia ma d'altronde il mondo energetico è ricco di sfaccettature: ad esempio la Teoria dello Yin e dello Yang non è completamente predittiva delle diecimila cose e del loro destino, includendo quindi anche il mistero dell'energia.
Un quesito a questo punto potrebbe essere: Se lo yang è percepibile, perché lo yin dovrebbe esserlo?
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